Monchi si avvicina, ma con cautela. Il principale candidato al ruolo di direttore sportivo della Roma continua a commentare le voci che lo accostano ai colori giallorossi, continuando a ripercorrere le tappe della propria carriera da dirigente in Andalusia.
L’ex direttore sportivo del Siviglia ha affermato: “Se tutto andrà come previsto e se non ci saranno colpi di scena andrò alla Roma. É l’opzione più vicina ma non voglio dare nulla per fatto finché non ci sarà la firma. Pensate a Marcelo: era in aereo per arrivare a Siviglia, ma atterrò a Madrid. Per questo non voglio sbilanciarmi”.
A Siviglia un passato pieno di successi, ma per Monchi era il momento di dire basta: “Avevo bisogno di aria nuova dopo 29 anni qui. Ho bisogno di continuare a lavorare, ma con un contorno diverso. Il mio vincolo con Siviglia era più che professionale: è stato il motore del successo, ma anche dell’usura, del distacco. Le tranvie più logoranti? Recentemente anche quella di Vazquez è stata complicata. Era tutto fatto: il giocatore era pronto a viaggiare verso il ritiro di Orlando per raggiungere la squadra, ma cambiarono tutte le condizioni…”.
Emoziono alterne e un dramma su tutti: “La morte di Puerta. tutto quello che abbiamo vissuto nei giorni precedenti e antecedenti al fatto. Anche da questo porto a casa una lezione, il club ha saputo rialzarsi. L’amarezza per le sconfitte era quasi equivalente alla soddisfazione per le vittorie, non sono stato capace di scindere il ruolo dirigenziale da quello del tifoso. Certamente non lavorerò in Spagna”.
Ci sarà anche Emery nel futuro della Roma? “Con lui ho parlato recentemente ma non riguardo il nostro futuro. Voglio che resti più anni possibili al Psg, significherebbe che sta facendo bene”. Ma i rumors dicono di più: i contatti sarebbero già ben avviati e in caso di divorzio dai parigini, Emery sarebbe pronto a firmare un triennale con i giallorossi, ricostruendo la coppia vincente del Siviglia degli ultimi anni.