Con un ritardo di 12 giorni rispetto a quanto previsto dalla convenzione di Vienna del 1963, una delegazione consolare italiana e un avvocato di fiducia hanno incontrato, nel centro di detenzione amministrativa dove è trattenuto, il giornalista e documentarista Gabriele del Grande.
Lo ha dichiarato all’Ansa il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani, sul caso del giovane italiano bloccato dalle autorità turche undici giorni fa.
“Mi auguro che sia il primo segnale finalmente positivo di svolta in una vicenda che tuttora desta gravi perplessità e suscita molta inquietudine“, ha aggiunto Manconi.
L’avvocato turco di Del Grande, Taner Kilic, attacca: “Non ci è stata data alcuna informazione su eventuali capi di imputazione nei confronti di Gabriele. La sua detenzione è del tutto illegale. Non c’è nessun impedimento giuridico al rimpatrio, è un provvedimento punitivo”.
Il colloquio si è svolto nel centro di detenzione amministrativa di Mugla, sulla costa egea della Turchia, dove il giovane toscano è trattenuto.