La Corte suprema russa, accogliendo una richiesta del ministero della Giustizia, ha vietato l’attività dei Testimoni di Geova definendo la loro organizzazione religiosa “estremista” – riporta l’agenzia di stampa Tass – e sequestrandone i beni a favore dello Stato.
Le autorità russe hanno catalogato alcune pubblicazioni del gruppo religioso nella lista della “letteratura estremista” e quindi vietata. La rappresentante del ministero della Giustizia, Svetlana Borisova, ha dichiarato che i Testimoni di Geova “pongono una minaccia ai diritti dei cittadini, all’ordine pubblico e alla pubblica sicurezza”.
Sempre secondo la Borisova “nonostante l’inclusione nella lista della letteratura estremista, sono stati accertati episodi di diffusione di materiali stampati proibiti, in particolare del periodico ‘Torre di vedetta‘”. Tra gli esempi di minaccia alla sicurezza, la rappresentate ha preso il divieto di trasfusione del sangue.
Prevedibile, quanto ricco di incognite, il ricorso dei Testimoni di Geova alla Corte europea dei diritti dell’uomo. L’annuncio è stato fatto da un rappresentante dell’organizzazione religiosa, Serghiei Cerepanov. “Sì, certo ci appelleremo qui, alla corte d’appello. E abbiamo già inviato un reclamo alla Corte europea. Faremo tutto il possibile“.