Due tunisini residenti in Sicilia, rispettivamente di 27 e di 31 anni, sono stati espulsi oggi “per motivi di sicurezza dello Stato“, con provvedimenti firmati dal ministro dell’Interno, Marco Minniti. Secondo gli investigatori, i due avevano manifestato adesione allo Stato Islamico.
Nello specifico si tratta di un cittadino tunisino, in Italia dal 2011 e residente a Scicli (Ragusa) con permesso di soggiorno, che aveva tentato, in passato, di raggiungere la Siria, partendo dalla Francia, con il supporto di una filiera di reclutamento. Era stato, poi, dissuaso dai genitori che lo avevano convinto a rientrare in Italia.
Visto il suo profilo di “aspirante combattente”, la sua posizione è stata valutata dal Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (Casa) nel gruppo tecnico che monitora il fenomeno dei foreign fighters ‘italiani’. A seguito di indagini dei Carabinieri, è stata confermata la sua adesione ideologica all’autoproclamato Stato Islamico, manifestata in siti di propaganda jihadista, mantenendo contatti sul web con utenti del suo stesso orientamento.
Tra questi soggetti, prosegue il Viminale, è risultato anche un tunisino, in Italia dal 2007 e residente nel Ragusano, titolare di permesso di soggiorno. Quest’ultimo aveva condiviso contenuti di propaganda jihadista tra i quali un video recante un appello in lingua araba a prestare giuramento di fedeltà al leader del Daesh.
I due, destinatari del provvedimento di espulsione emesso dal ministro dell’Interno per motivi di sicurezza dello Stato, sono stati rimpatriati oggi con un volo decollato dalla frontiera aerea di Roma Fiumicino e diretto a Tunisi. Gli allontanamenti di soggetti gravitanti in ambienti nell’estremismo religioso salgono così a 36 nel 2017, 168 dal 2015.