Negli ultimi giorni si è alzato un polverone mediatico, e non solo, sulla trasmissione di Maria De Filippi, Amici. Domenica 9 aprile è stata registrata la quarta puntata del serale, che andrà in onda su Canale 5 sabato 15 aprile, durante il quale Morgan ha lasciato lo studio dopo l’ennesima discussione.
Dopo che la Squadra Bianca ha perso un altro componente, i ragazzi hanno chiesto alla produzione se si potesse fare qualcosa per cambiare il direttore artistico e Morgan ha deciso da parte sua di non far parte più del programma. Però l’ha fatto al suo modo, esternando sui social, con video su Facebook, e a mezzo stampa con diverse interviste, il suo pensiero sulla trasmissione, senza andare per il sottile.
Ha parlato di mobbing, di manipolazione dei ragazzi, di un programma montato solo per fare ascolti, di giovani trattati come schiavi, fino a definire Amici come un vero e proprio lager. Maria De Filippi ha diffuso una nota in cui prende le distanze da quanto detto dall’ormai ex direttore artistico dei Bianchi, Elisa ha messo un post su Facebook dicendo che nel programma c’è massima libertà, e adesso anche Rudy Zerbi ha voluto dire la sua sul social network. Ecco cosa ha scritto:
Il mio incontro con Amici risale al 2008. Da quel momento ho vissuto giorno e notte dentro alla scuola ed ho visto tanti talenti ma soprattutto tanti giovani. Ragazzi con un sogno, con tanta voglia di farcela, di applicarsi, di credere in un sogno. Ho riso, pianto, gioito, discusso con tanti di quei giovani e la cosa più bella è che con tanti di loro sono sempre in contatto, in rapporti meravigliosi. Non importa se fossero nella mia squadra, se li avessi criticati o sostenuti: quello che ha sempre fatto la differenza è il rispetto, la consapevolezza che si possono avere gusti diversi ma comune è l’intento. Sono padre di quattro ragazzi e non posso tollerare quando qualcuno parla di manipolazione, di schiavitù, di malafede. Se i ragazzi di Amici fossero trattati come schiavi o manipolati, non tornerebbero regolarmente a trovarci, anche dopo tanto successo, dischi venduti e quindi senza il bisogno tornare in un posto che li avrebbe fatti soffrire. Scusatemi, sono stato zitto fino ad ora ma non ce la faccio più a digerire certe infamie. Torno a scuola, alla musica e da oggi non mi curerò più di queste esternazioni da ” bimbiminkia ” ( cit. )