Quattro persone sono state arrestate a Messina dai Carabinieri della Compagnia di Taormina. Sono ritenuti esponenti di ‘Cosa nostra’ etnea e considerati responsabili, a vario titolo, di estorsione in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso.
L’indagine, convenzionalmente denominata ‘Good Easter’, ha permesso di fare piena luce su una serie di estorsioni compiute dai 4 indagati nei confronti di due imprenditori di Taormina, ai quali veniva imposta la consegna agli indagati di alcuni automezzi esposti in vendita.
Gli arrestati sono:
- Francesco Antonio Faranda, nato Catania, classe 1979, residente a Fiumefreddo di Sicilia, ritenuto appartenente clan ‘Brunetto’, egemone nell’area sub-etnea nord-occidentale;
- Emanuele Salvatore Blanco, nato Catania e classe 1973, residente a Fiumefreddo di Sicilia (Ct), ritenuto appartenente al clan ‘Brunetto’;
- Enzo Ferriero, nato Paterno’ (Ct), classe 1986, ritenuto elemento di spicco ed emergente nell’area Etnea;
- Carmelo Porto, nato Catania nell’anno 1957, residente a Calatabiano (Ct), ritenuto anche per pregresse vicende giudiziarie elemento apicale del clan mafioso ‘Cintorino’.
Ad una delle due vittime era stata imposta la consegna di un’autovettura sotto pressanti minacce mafiose. L’imprenditore ha consegnato il veicolo a fronte del quale sono stati consegnati due assegni uno dei quali riferibile ad un conto corrente già estinto mentre l’altro riferito ad un conto corrente con un saldo negativo.
Mentre il secondo imprenditore non ha ceduto alle richieste estorsive ed è stato schiaffeggiato presso il proprio esercizio commerciale. L’imprenditore ha poi denunciato. Tutti gli arrestati sono stati trasferiti al carcere di Messina ‘Gazzi’ in regime di isolamento in attesa di dell’interrogatorio di garanzia.