Reddito di inclusione, una “misura universale” di sostegno economico alle famiglie in povertà e il riordino delle prestazioni assistenziali. Questi gli ambiti di intervento nei quali convoglieranno, nel 2017, 1,2 miliardi di euro per la lotta alla povertà secondo quanto previsto dal Def approvato ieri dal Cdm.
Nel 2018 le risorse saliranno a 1,7 miliardi. L’esecutivo mira a “ridurre il cuneo fiscale”. “Anche sulla scorta della riforma della procedura di formazione del bilancio, si attuerà una nuova revisione della spesa. Le Amministrazioni centrali dello Stato contribuiranno al conseguimento degli obiettivi programmatici con almeno un miliardo di risparmi di spesa all’anno”, prevede il Def.
Nel testo si precisa che “tale contributo sarà oggetto del Dpcm previsto dalla nuova normativa”. E sul discusso utilizzo di circa 10 miliardi del fondo “salva-banche”, il governo ipotizza per la ricapitalizzazione precauzionale delle banche in difficoltà “un utilizzo pari a circa metà delle risorse rese disponibili con il decreto” del 23 dicembre scorso, che creava un fondo ad hoc, da utilizzare per il solo 2017, di 20 miliardi.
“Nei prossimi mesi proseguirà l’attuazione delle misure di riforma della giustizia già avviate e verranno incrementate le risorse a disposizione dell’amministrazione giudiziaria”. Il governo poi assicura che si avrà “particolare riguardo” al processo penale (da chiudere entro giugno, come indicato nel Pnr), all’efficienza del processo civile e alla prescrizione”.
“L’azione del Governo tende ad armonizzare l’esigenza di assicurare tempi congrui per l’accertamento dei fatti di reato con quella volta a garantire la ragionevole durata del processo”, si legge ancora nel documento. Si promuoverà “ulteriormente l’adozione di best practices che consentano di armonizzare le performance dei tribunali in termini qualitativi e quantitativi. Il perfezionamento del quadro legislativo in materia di insolvenza renderà più efficace la gestione delle procedure concorsuali, anche al fine di stabilire una regolazione organica della materia e dare maggiore certezza alle imprese in crisi”.
Quanto al pareggio di bilancio, viene specificato che sarà conseguito nel 2020: “Nel 2020 si mira al conseguimento di un pieno pareggio di bilancio, sia in termini nominali, sia in termini strutturali (ovvero aggiustati per ciclo e misure temporanee)”.
“La razionalizzazione delle spese fiscali rientra tra le azioni necessarie per disegnare un sistema fiscale più efficace, ponendo allo stesso tempo attenzione a non aumentare la pressione fiscale e a non intaccare l’equità del sistema. Tra i prossimi passi va quindi contemplato l’aggiornamento del patrimonio informativo catastale al fine di consentire una valutazione più equa degli immobili”.
Giallo sull’aliquota Irpef che di fatto sparisce: “Il governo intende trovare spazi per operare misure espansive e di riduzione della pressione fiscale in continuità con le misure introdotte negli anni precedenti. L’esecutivo quindi intende dare continuità alla riduzione del carico fiscale su cittadini e imprese, avviata con Irap e Ires e proseguire con il taglio dei contributi sociali, iniziando dalle fasce più deboli (giovani e donne)”.