Si sta scatenando in queste ore un fiume di polemiche – non più al bar o in ufficio tra colleghi, bensì su Facebook – su una delle immagini diffuse dal Governo tramite un’app ai media stranieri per promuovere il G7 che si terrà a Taormina e successivamente eliminata.
Nella foto si vedeva un ragazzo che indossa la coppola, che tiene una mano su una bretella e una sigaretta in bocca e che tenta di ammiccare, con sguardo da “malandrino”, a una giovane ragazza che va via un po’ smorfiosa con tanto di ombrellino per ripararsi dal sole cocente.
L’immagine non è piaciuta, a leggere i commenti sul social network, proprio a nessuno. Il malcontento deriva dal fatto che la Sicilia venga ancora una volta rappresentata con i soliti stereotipi, dandone una visione che richiama ad alcune scene de “Il Padrino”. Per i siciliani, la loro terra è molto più di antichi pregiudizi, duri a morire, che ancora tendono a distorcerne la bellezza.
“Agli attacchi delle tv nazionali mi sono abituato ma non rassegnato, di certo non avrei mai immaginato di dover prendere le distanze da uno spot per il prossimo G7. Mi auguro si sia trattato di un errore e per questo chiederò formalmente alla Presidenza del Consiglio dei ministri di ritirarlo. Alimentare i soliti stereotipi sui siciliani non giova a nessuno tanto meno ad un’Italia che intende ripartire”, ha scritto su Facebook il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone condividendo la foto sul suo profilo.
Questa la lettera inviata da Ardizzone al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: