Violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario, aggravata dall’uso di armi, ricettazione, danneggiamento aggravato e danneggiamento a seguito di incendio. Con queste accuse, i carabinieri di Giugliano hanno smantellato un gruppo di sovversivi responsabili di attentati con l’uso di armi ed esplosivi nei confronti di obiettivi istituzionali, tra cui le sedi dei comuni di Mugnano, Villaricca, Giugliano, Marano, Qualiano, Melito, la sede del Movimento 5 Stelle di Mugnano e quella di Equitalia, a Giugliano con l’esplosione di un ordigno artigianale.
A Giugliano, in particolare, esisterebbe – secondo la Procura di Napoli – una associazione con finalità eversive. Le ordinanze sono state eseguite alla luce di un provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta del gruppo di lavoro sul terrorismo. Le azioni erano state rivendicate con sigla Nfo (Nuova fratellanza organizzata o Nuova famiglia organizzata).
Gli arrestati sono residenti nei comuni di Giugliano, Villaricca e Mugnano. “L’attività investigativa, avviata a fine del 2015 a seguito di numerosi atti intimidatori in diversi Comuni dell’area Nord di Napoli e rivendicati da appartenenti al gruppo Nfo con conseguente preoccupazione degli amministratori locali e dei principali destinatari degli attentati e delle minacce – dice il procuratore aggiunto della Repubblica, Fausto Zuccarelli – ha consentito di accertare la presenza di un’associazione, con finalità eversive, radicata principalmente in Giugliano e comuni limitrofi”.
Secondo quanto riferisce Zuccarelli “gli aderenti al gruppo sovversivo, tutti di giovane eta’, erano forniti di risorse personali e finanziarie con lo scopo di compiere atti di intimidazione violenta”. Per la Procura “il modus operandi del gruppo consisteva nel danneggiare i vari obiettivi istituzionali, mediante le esplosioni di colpi di arma da fuoco, come ai Comuni di Giugliano in Campania, Villaricca e Qualiano o con lancio di bottiglie incendiarie, come nel caso della porta d’ingresso della sala consiliare del comune di Marano di Napoli e mediante l’uso di bombolette spray, scrivendo sulle varie sedi, anche testate giornalistiche locali, minacce, a sigla Nfo”.