La Domenica delle Palme quest’anno si celebra lo stesso giorno della Giornata Mondiale della Gioventù, a livello diocesano. La giornata è funestata, però, dall’attentato in una chiesa egiziana che segue di qualche giorno il terribile fatto di Stoccolma.
Papa Francesco ha pregato per le vittime degli attentati. “Il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi. Al Cristo crocifisso affido le vittime dell’attentato compiuto a Il Cairo in una chiesa copta, al mio fratello papa Tawadros II e a tutto l’Egitto esprimo il mio profondo cordoglio”.
Papa Bergoglio ha predicato il senso della crocefissione ed è vicino a chi ha perso un familiare nell’attacco terroristico in Svezia, a chi ha perso i figli sotto i bombardamenti in Siria, ai migranti uccisi dalla schiavitù o dal lavoro pesante del caporalato, alle vittime degli abusi, alle donne schiacciate da drammi familiari o a chi soffre perchè condannato da malattie incurabili.
“La crocefissione non è qualcosa di astratto – ha detto nell’omelia -. Gesù che, secondo le Scritture, entra osannato a Gerusalemme, “non è un illuso che sparge illusioni, un profeta new age, un venditore di fumo”.
Ieri pomeriggio, Papa Francesco si era rivolto ai giovani mediante un tweet: “Cari giovani, non abbiate paura di dire ‘sì’ a Gesù con tutto lo slancio del cuore, di rispondergli generosamente e di seguirlo!”.
Quello di oggi è il primo incontro del Santo Padre con i giovani nel cammino di preparazione al Sinodo dei Vescovi dell’ottobre 2018 sul tema ‘I giovani, la fede e il discernimento vocazionale’, e alla 34.ma Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Panama nel 2019.