L’ex premier Matteo Renzi, da Bari, lancia una frecciata al proprio partito, il Pd, che mancherebbe di unità e fa un paragone con il M5S.
“I 5 Stelle qualsiasi cosa accada si chiudono a testuggine, mentre da noi il primo che ti pugnala alle spalle è il tuo compagno di partito”, ha detto Renzi, precisando che occorre ritrovare una “generosità tra di noi”, perché “l’obiettivo nel Pd non deve essere sparare a quello accanto”. “Se non facciamo questo – ha aggiunto – i giovani non verranno mai”.
Poi Renzi attacca quelli che ritiene i nemici numero uno in questo particolare momento politico, ovvero i Cinquestelle. “Ho visto in tv il capo, il leader dei grillini (Davide Casaleggio, ndr), chiamatelo come volete. La differenza è che noi scegliamo il nostro leader con la democrazia, loro con la dinastia. È democrazia versus dinastia”.
Renzi si è poi soffermato sulla legge elettorale. “Perché non la fate? Perché non abbiamo i numeri”. “In questi anni – ha aggiunto – abbiamo avuto un governo di coalizione, e abbiamo fatto dei miracoli a portare avanti dei risultati come quelli ottenuti”. “Ma il sistema istituzionale – ha proseguito – vuole la palude, vuole tutti fermi, perché in Italia sono più abituati a contare i veti e non i voti”.