Venti di guerra nel Mediterraneo. Dopo l’attacco da parte di Assad con le bombe tossiche e la risposta della scorsa notte da parte degli Stati Uniti d’America con il lancio di 59 missili Tomahawk contro la base di Shayrat da dove si sospetta sia stato lanciato l’attacco chimico contro la cittadina di Khan Sheikhoun, adesso si muove anche la Russia.
Mosca ha duramente e pubblicamente condannato l’azione di Donald Trump e nel pomeriggio di oggi una nave da guerra russa è entrata nel Mediterraneo per dirigersi verso i due cacciatorpedinieri americani che hanno lanciato l’attacco in Siria della scorsa notte.
“Attaccando una base aerea siriana, gli Stati Uniti sono arrivati ad un passo dallo scontro con la Russia”: lo scrive su Facebook il premier russo, Dmitri Medvedev.
“I residui della nebbia pre-elettorale si sono diradati – ha scritto Medvedev -, nessuno esagera il valore delle promesse elettorali, eppure c’è un limite della decenza, oltre al quale c’è sfiducia assoluta. Il che è assolutamente triste per i nostri rapporti già assolutamente guastati. E certamente confortante per i terroristi”.
La permanenza della fregata russa al largo delle coste siriane dipenderà dalla situazione, secondo l’agenzia Tass, ma “in ogni modo durerà più di un mese”.
Gli Usa confermano di aver avvertito la Russia prima di sferrare l’attacco. Intanto gli Stati Uniti stanno valutando l’ipotesi che Mosca abbia potuto avere un ruolo nel raid chimico di alcuni giorni fa.