L’Italia è vicina agli Stati Uniti. E’ questa la sintesi delle dichiarazioni rilasciate in queste ore dalle più importanti cariche del Governo italiano, il premier Paolo Gentiloni e il ministro degli esteri Alfano. Anche se non mancano gli accenti polemici da parte delle opposizioni. Di sicuro, l’attacco americano alla base siriana di Shayrat ha avuto una serie di reazioni preoccupate e non soltanto nel nostro paese ma un po’ in tutto il mondo.
“L’azione ordinata da Trump è una risposta motivata a un crimine di guerra di cui è responsabile il regime di Assad”, ha detto in conferenza stampa il premier Paolo Gentiloni. “Chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti e mistificazioni”. Il presidente del Consiglio italiano ha detto anche di essere “convinto che l’azione di questa notte acceleri la chance per il negoziato politico”.
“L’Italia comprende le ragioni di un’azione militare Usa proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall’Onu”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Nella nota diffusa agli organi di stampa ha anche aggiunto che “il governo segue con la massima attenzione gli sviluppi nel Mediterraneo”.
Diversa la posizione del Movimento 5 Stelle: “Gli attacchi scanditi nella notte dall’aeronautica Usa contro il territorio siriano rischiano di costituire una chiara violazione del diritto internazionale. Non solo, dimostrano per l’ennesima volta il reale valore che le potenze del mondo attribuiscono alle Nazioni Unite. Un valore nullo”, dicono i gruppi M5s di Camera, Senato ed Europarlamento. “L’Italia resti fuori da questo risiko: la soluzione a una guerra non può essere un’altra guerra”.
Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, ha preso le distanze dall’attacco Usa in Siria: “Missili Usa sulla Siria pessima idea e regalo all’Isis. Forse per i problemi interni, forse mal consigliato dai guerrafondai che stanno ancora cercando le armi chimiche di Saddam Hussein, Trump in Siria fa la scelta più sbagliata e riapre una guerra contro il terrorismo islamico che era già stata vinta”.
“Lascia perplessi l’attacco missilistico Usa in Siria prima che sia stata fatta piena luce sull’uso di gas letali nella città di Idlib”, ha detto invece Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, sottolineando che la priorità dev’essere la lotta all’Isis.