Nemmeno le scuole pubbliche resistono agli interessi della ‘ndrangheta di Locri. Lo testimonia l’ultima operazione dei carabinieri che hanno provveduto al sequestro di due immobili che ospitano l’Istituto statale d’arte e l’Istituto professionale statale per l’industria e l’artigianato, frequentati da circa 800 studenti, perché “totalmente abusivi”.
I militari hanno anche eseguito 15 provvedimenti restrittivi, arresti e altre misure cautelari, su ordine della Dda di Reggio Calabria, nei confronti di altrettante persone accusate di truffa, abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture, reati tutti aggravati della modalità mafiose per i presunti rapporti degli indagati con la cosca di ‘ndrangheta dei Cordì.
In carcere è finito Pietro Circosta, mentre ai domiciliari Luca Maio, Antonio Maiorana, Rocco Maiorana, Sofia Procopio. Obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per: Antonio Circosta, Sergio Caracciolo, Giuseppe Cuzzilla, Salvatore Calabrese, Giuseppe Luciano, Giovanni Macrì, Antonio Pasquale Romeo, Antonio Milicia, Giovanni Boggio Merlo, Marianna Callipari.
L’ingresso dei due istituti è stato bloccato dai carabinieri. I provvedimenti di sequestro sono stati notificati dai militari ai due dirigenti degli istituti. Le due scuole sono frequentate, complessivamente, da oltre 800 studenti. Nell’inchiesta sono coinvolti anche ex amministratori e funzionari del Comune di Locri e della Provincia di Reggio Calabria.
Nella circostanza sono state effettuate numerose perquisizioni personali e domiciliari anche nei confronti degli stessi indagati. Tra gli indagati, per lo più incensurati, ci sono anche liberi professionisti. I carabinieri hanno anche sequestrato beni riconducibili agli indagati per un totale equivalente di 12 milioni di euro.