Tonio soffre di un’amnesia globale: ha una sorta di blocco mentale, c’è qualcosa di misterioso che impedisce ai ricordi di riaffiorare, è convinto il dottore. Per Daria la soluzione migliore è parlargli del suo passato e gli mostra alcune diapositive. L’uomo riconosce subito Antonia, sua figlia, e chiede dov’è ma la poliziotta non lo sa. Poi le domanda: “Sono un criminale?”. “Sì, ma l’ultima volta che ci siamo visti mi hai detto che volevi cambiare vita. Avevi deciso di denunciare i tuoi nemici, è gente che ti voleva morto”, gli dice Daria.

Tonio ricorda solo alcune cose, nel frattempo il poliziotto corrotto avvisa subito Trapanese che Fortebracci è vivo.

Il sostituto procuratore, Nicola Maino, irrompe nella sala dove ci sono Tonio e Daria: non vuole dirgli chi sono i suoi nemici perché vuole che collabori nel processo contro la mafia che stanno mettendo in piedi. “Non mi volete aiutare, mi volete usare”, dice Fortebracci. Daria allora lo trattiene per 24 ore per fargli capire che gli conviene collaborare.

Trapanese informa Di Nicola che Tonio è vivo e che è in stato di fermo.

L’Onore e il Rispetto – Ultimo capitolo, puntata 7 aprile 2017

Ettore capisce che è stato Dagò a tenere in vita Tonio: la moglie ci va a parlare in carcere e l’uomo le confessa che ha deciso di collaborare con la polizia. Assunta allora va a riferire la conversazione a De Nicola, dicendo che suo marito è un infame.

Trapanese sa che è bene liberarsi di Tonio e decide di far compiere il lavoro al poliziotto corrotto. Fortebracci però ha un presentimento, capisce che sta succedendo qualcosa e riesce a liberarsi. Anche Daria sospetta qualcosa e appena arriva in commissariato trova Tonio che sta scappando. Daria lo vuole portare in un posto sicuro, ma Tonio ha difficoltà a fidarsi, convinto che c’è una talpa tra i poliziotti. Quando le chiede di fermarsi per mangiare qualcosa, scappa.

Nel frattempo Rosalinda esce con Felice, il conte Minniti che suo zio il procuratore vuole farle sposare, e gli estorce la verità: c’è di mezzo un affare su una raffineria e il matrimonio è di interesse. Felice non ha intenzione di sposarla e la contessa va a parlare con Trapanese, prima di concludere l’affare.

Tonio trova rifugio da Michela, la donna che l’aveva ospitato e le racconta la verità sul suo conto, o meglio quella che gli hanno raccontato perché lui continua a non ricordarsi nulla. Trapanese informa De Nicola del fallimento dell’attentato e lui mette una taglia su Fortebracci.

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Tonio vuole ricostruire la sua storia e quindi cerca nell’archivio comunale notizie tra i giornali vecchi. Anche lì provano ad ammazzarlo, ma Michela lo avvisa in tempo.

Rosalinda e Trapanese sono ai ferri corti: lei non vuole sposare il conte nemmeno se la mandano all’altare in catene, e lui minaccia di ridurre sul lastrico tutta la famiglia. Tornata in camera sua, Rosalinda pensa seriamente di volerlo ammazzare, e sua madre la chiude in camera sua: “Tu da questa stanza esci solo da morta se non metti giudizio”.

Tonio prova a racimolare qualche informazione parlando con padre Raffaele e lui gli dice di chiedere ai suoi amici di un tempo, tra i quali c’era Trapanese. Fortebracci allora chiama il procuratore ma quando quello lo chiama “padrino” Fortebracci si ricorda che c’era anche lui quando lo torturavano e minaccia di ucciderlo se farà del male alla sua famiglia.

Rosalida, con l’aiuto di sua sorella riesce a scappare e va da Ettore De Nicola, proprio mentre lui sta consegnando la droga a suor Lucia e le dà un bacio

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“Cosa vuoi da me Rosalinda?”, le chiede Ettore. “Ti voglio sposare”, gli risponde lei. Ma lui non sembra intenzionato a stare al suo gioco. Tornata a casa, Rosalinda dice alla sorella che lo zio procuratore in realtà è un mafioso che ha fatto i soldi con lo spaccio della droga: “Mi serve del tempo per trovare le prove”.

Tonio va a trovare Daria a casa e le dice che testimonierà soltanto se lei lo aiuterà a trovare la sua famiglia. Quella notte Fortebracci però, durante uno dei suoi incubi, si ricorda che De Nicola ha fatto ammazzare i suoi due figli. L’indomani ha solo un pensiero: andarli ad ammazzare. Michela vorrebbe andare con lui, ma Tonio le dice che deve occuparsene da solo.

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Tonio prova a comprare un’arma ma subito De Nicola viene avvisato della sua presenza al mercato. “Dimmi dove stanno quei soldi o ti ammazzo”, gli dice Ettore.