Tutti gli occhi del mondo sono su due Paesi a rischio ‘esplosione’: la Siria e la Corea. Il momento è davvero delicato e ciò è anche sottolineato dalle manovre dei leader mondiali.
Il presidente americano Donald Trump ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel, all’indomani dell’attacco chimico in Siria e dell’ennesima provocazione della Corea del Nord. Al centro dei colloqui, così come riferisce la Casa Bianca, anche gli sviluppi del conflitto in Ucraina e la situazione in Afganistan. I due leader hanno rinnovato l’impegno a una stretta cooperazione e a uno stretto coordinamento su queste e altre questioni.
Intanto, il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha dichiarato che sarebbe ora che la Russia ripensasse il suo sostegno al governo di Assad. Il capo della diplomazia Usa ha ribadito come “non c’è dubbio” che il regime di Assad è responsabile per l’attacco chimico da parte dell’aviazione su Khan Sheikhun nel quale sono morte almeno 86 persone, tra cui 30 bambini.
Nello stesso frangente, gli Stati Uniti si sono dichiarati, sull’altro fronte ‘bollente’, al fianco del Giappone e della Corea del Sud di fronte alle minacce del regime di Pyongyang e sono pronti a difendere sé stessi e gli alleati con tutti i militari a loro disposizione: è l’impegno ribadito dal presidente americano Donald Trump nel corso di una telefonata al premier giapponese Shinzo Abe. I due leader hanno ribadito anche la volontà di rimanere in stretto contatto non solo sulla Corea del Nord ma anche su altre questioni regionali di comune interesse.