Vendevano droga alla luce del sole, sotto gli occhi di famiglie e bambini, attrezzati con una specie di bancarella – con tanto di angolo per la “degustazione” – allestita su un muretto di un parco in provincia di Torino. Per parlare tra loro però usavano una sorta di codice, chiamando lo stupefacente “burro, latte, caffè o birra.
I carabinieri del Comando provinciale di Torino hanno arrestato sei persone: marocchini, albanesi e italiani accusati, a vario titolo, di spaccio e di sfruttamento della prostituzione.
I militari hanno sequestrato circa 800 dosi di cocaina, hashish e marijuana e 1.400 euro in contanti. Tra i clienti anche studenti minorenni. Uno degli arrestati svolgeva anche un “servizio taxi” per una quindicina di prostitute albanesi e romene e offriva loro casa per incontrare i propri clienti. L’indagine è stata coordinata dai pm Andrea Padalino e Paolo Borgna della Procura di Torino.
Dall’inizio dell’indagine, sono già state fermate 12 persone, di cui sei denunciate. I militari indagavano su alcuni soggetti che spacciavano hashish, marijuana e cocaina al bar e in un parco pubblico, quando hanno scoperto un fiorente traffico di donne dell’est fatte arrivare in Italia per essere sfruttate come prostitute. Gli arrestati sono marocchini, albanesi e italiani.
Gli affari venivano discussi e conclusi in alcuni locali della città, tanto che gli indagati si erano guadagnati l’appellativo di la “banda del bar”. Le ordinazioni avvenivano solo tramite telefono per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine, battere la concorrenza e velocizzare i tempi di consegna.