I terremotati del centro Italia sono stanchi di aspettare e così, per oggi, si sono dati appuntamenti a Roma per la manifestazione ‘La ri-scossa dei terremotati‘, organizzata dai comitati ‘Quelli che il terremoto’ e ‘La terra trema noi no’. Si tratta di un appuntamento pacifico per non far abbassare la guardia su un problema ancora attuale, ovvero quello della ricostruzione.
“Questo è un ultimatum al governo: o entro una settimana incontreremo a un tavolo il governo, i capigruppo di Camera e Senato e il commissario Vasco Errani oppure bloccheremo l’Italia: basta parole, vogliamo fatti”, è il messaggio lanciato nel corso del presidio davanti a Montecitorio.
Chi non si è potuto recare nella Capitale, è sceso in strada nelle zone colpite dal sisma e non sono mancati i disagi. Bloccata dai manifestanti, infatti, la SS ‘Salaria’ a Trisungo, frazione di Arquata del Tronto. Sotto le rovine di Arquata, sono oltre 200 persone le persone presenti.
Oltre ai terremotati del luogo e di Acquasanta Terme ci sono delegazioni di Castelluccio, Cascia, Samugheo. Tante le scritte e gli slogan: “Rispettate il nostro dolore e le vostre promesse”, “Non molliamo”, “Arquata vive”, “Arquata non muore”.
I manifestanti hanno portato anche un trattore e qualcuno ha collocato lungo la strada anche un tavolo con delle sedie. Sul luogo polizia, carabinieri e polizia municipale.
Un altro gruppo di terremotati ha manifestato a Torrita, una delle frazioni di Amatrice colpite dal sisma della scorsa estate. Il gruppo, poco fa, ha bloccato la Salaria all’altezza della frazione.
“Oggi confermo, e si vedrà con l’approvazione del Def, che l’impegno per il terremoto è una priorità assoluta e l’affronteremo con l’impegno e le risorse necessarie”, lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che si trova a Cernobbio.