Si è svolto oggi, presso l’Aula Magna dell’Istat in via Cesare Balbo 14, il convegno dal titolo “La violenza sulle donne: i dati e gli strumenti per la conoscenza statistica”.
L’evento è stata l’occasione per presentare i dati dell’indagine multiscopo sulla “Sicurezza delle donne” condotta dall’Istat in virtù della convenzione con il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’indagine, condotta per la prima volta nel 2006, è interamente dedicata al fenomeno della violenza – fisica, sessuale e psicologica – subita dalle donne dentro e fuori le mura domestiche. Insieme alle principali novità introdotte dalla nuova indagine, sono stati presentati i risultati e i principali indicatori del fenomeno, tra cui i tassi di vittimizzazione delle donne in relazione ai diversi tipi di violenza, all’autore della violenza e ad alcune caratteristiche socio-demografiche, come cittadinanza, età e area geografica di residenza delle donne.
I dati che sono stati diffusi sono allarmanti e pongono ancora una volta l’attenzione su un fenomeno sempre più dilagante nel nostro Paese, i cui primi segnali andrebbe riconosciuti per evitare che la violenza sfoci in forme più gravi.
Il 21% delle donne, oltre 4,5 milioni, ha subito nel corso della propria vita atti sessuali degradanti e umilianti, rapporti non desiderati e subiti come violenza, abusi o molestie fisiche. Un milione e 157 mila nelle sue forme più gravi: stupro (653mila) e tentato stupro (746mila).
Il 20,2% delle donne tra i 16 e i 70 anni, 4,3 milioni, è stata vittima di violenza fisica, minacce, schiaffi, pugni, calci. Un crescendo che in una minoranza dei casi, l’1,5%, ha portato a danni seri e permanenti, per strangolamento, ustione, soffocamento.
Il 40,4% delle donne, oltre 8,3 milioni di donne, è stata vittima di violenza psicologica.
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— Istat (@istat_it) 28 marzo 2017