Michal Kwiatkowski ha vinto la Milano – Sanremo 2017, precedendo allo sprint il campione del mondo Peter Sagan e Julien Alaphilippe, mentre il gruppo (distanziato di pochi secondi) è stato regolato da Alexander Kristoff, che ha preceduto a sua volta Gaviria e Arnaud Demare.
Il terzetto è riuscito a precedere il gruppo dei velocisti dopo l’attacco sul Poggio lanciato dallo slovacco, che si è assunto la responsabilità di tirare fino all’ultimo subendo la rimonta del polacco, che sul traguardo di Via Roma ne prende la scia e lo supera negli ultimi 50 metri. Non basta al campione del mondo il colpo di reni per evitare la beffa.
Dopo aver ripreso la fuga e superata la salita della Cipressa, il gruppo di testa si è lanciato (come di consueto) a tutta velocità sulle rampe del Poggio: prima Tom Dumoulin e poi il team Sky tengono altissimo il ritmo, ma è Peter Sagan in prima persona a scattare, portandosi dietro Alaphilippe e Kwiatkowski per affrontare la discesa finale.
Nei chilometri di discesa, è stato il campione del mondo a guidare le traiettorie del terzetto, che metro dopo metro ha visto aumentare il proprio vantaggio sul gruppo (trainato dalla Trek – Segafredo), che tornato sulla via Aurelia si ritrova a oltre 15 secondi.
Alaphilippe cerca di dare qualche cambio, Kwiatkowski cerca invece di gestirsi ed evitare di andare in testa. Sagan si assume la responsabilità di tirare e tenere alta l’andatura fino all’ingresso in Via Roma, poi lo sprint: Sagan ha 2 metri di vantaggio e lancia lo sprint a 200 metri dal traguardo; il polacco ne prende lo scia e beffa il campione del mondo, che però a fine gara rilascia dichiarazioni di grande sportività.
Ai microfoni di Rai Sport ha affermato: “All’inizio ero da solo, ma poi sono rientrati Kwiatkowski e Alaphilippe. Loro hanno dato un solo cambio ed è andata così. Pensavo di avere una buona gamba per fare anche la volata ed ho raggiunto anche tanti watt, però loro hanno recuperato molto negli ultimi 5 chilometri. I risultati non contano, l’importante è dare spettacolo per la gente. Altrimenti che sono venuti a vedere?”.