Sergio Parisse rompe il silenzio. Mancava solo il suo parere in merito all’annunciato e contestato progetto di fusione fra Stade Francais e Racing 92 e le parole del capitano azzurro e dello Stade sono inequivocabili.
Parisse dopo 2 giorni di riflessione si è unito ai compagni di squadra nel sostenere lo sciopero e tramite il proprio profilo Twitter (direttamente dal ritiro azzurro) ha scritto: “Dopo tanti anni da capitano dello Stade Francais, sono venuto a conoscenza della morte del mio club da Twitter… Ma non lasceremo niente di intentato, ve lo assicuro”.
Una pietra tombale sul progetto annunciato dai presidenti dei due club, Lorenzetti e Savare, accusati dai tifosi, dai giocatori e dalle sezioni amatoriali dello Stade di architettare non una fusione alla pari, ma un inglobamento della sezione professionistica dello Stade Francais a favore del Racing (squadra di proprietà di Jacky Lorenzetti). I due presidenti domani incontreranno la Lega rugby francese (LNR), assieme ai presidenti delle associazioni dei club, gli allenatori e i giocatori: una riunione su cui pesa anche la posizione allarmata della federazione e che potrebbe rivelarsi decisiva.
L’obiettivo dei giocatori dello Stade (attualmente in sciopero ad oltranza) del resto è chiaro; bloccare la fusione, in ogni modo, come confermato anche dall’incontro tra le anime amatoriali dello Stade (proprietarie del codice di affiliazione del club) e il presidente Savare: “Oggi possiamo assicurare che i giocatori e gli impiegati del club avranno il nostro totale sostegno. Resteremo uniti per fare in modo che questa fusione non avvenga”.
La solidarietà allo Stade arriva anche dal resto del mondo del rugby: il Tolone domenica scenderà in campo contro Grenoble con una fascia rosa al braccio “per sostenere i giocatori dello Stade Francais e in rispetto della storia del club, dei giocatori e dello staff”, mentre Max Guazzini (ex patron dello Stade e fautore della ristrutturazione dello Stade Jean Bouin) continua a rilanciare messaggi d’amore al suo ex club: “Assurdo che un club che esiste dalla fine del diciannovesimo secolo venga cancellato con un tratto di penna”.