“London bridge is down“. Quando verranno pronunciate, queste parole toglieranno certamente il fiato ai sudditi del Regno Unito che le ascolteranno. Quando infatti il primo ministro britannico udirà questa frase, vorrà dire che la regina Elisabetta II sarà morta.
Questa la rivelazione choc del Guardian che descrive il meccanismo pronto a scattare subito dopo la scomparsa della sovrana. L’operazione London Bridge inizierà avvertendo, ovunque si trovi, il capo di governo. Subito dopo verranno raggiunti gli altri 15 Paesi dove Elisabetta è capo di Stato, per poi informare tutte le capitali degli Stati del Commonwealth.
A quel punto una notizia flash verrà inviata all’agenzia di stampa britannica Press Association e ai media di tutto il mondo simultaneamente. Si apriranno quindi lunghe dirette sulle televisioni e i siti web dedicati all’argomento, con ospiti che sono stati già prenotati da tempo per intervenire.
Non sarà più Bbc la prima ad annunciare la notizia interrompendo tutti i programmi. Una prassi certamente non paragonabile a quella seguita alla morte di Giorgio VI, il padre di Elisabetta: in quella circostanza la notizia della morte venne data con quattro ore di ritardo.
Un funzionario reale vestito a lutto esporrà un avviso ai cancelli di Buckingham Palace. In quelle ore infine inizierà la preparazione dei solenni funerali in onore della sovrana, in base ad un piano dettagliatissimo che viene periodicamente aggiornato.