Un nuovo licenziamento sospetto all‘Oerlikon Graziano di Rivoli. Dopo il benservito ad Antonio Forchione, metalmeccanico di 55 anni licenziato otto mesi dopo aver subito un trapianto di fegato, ecco il caso di Massimo Paparella, operaio nella sede di Bari, al rientro al lavoro dopo un intervento cardiaco licenziato per “sopravvenuta inidoneità fisica”.
Questa volta i lavoratori della Oerlikon Graziano di Bari sciopereranno per quattro ore in solidarietà con il collega Massimo Paparella. Lo sciopero è proclamato dalla Fiom di Bari che sottolinea come, in realtà, l’operaio sia “lo stesso lavoratore che aveva denunciato le immotivate e ingiustificate regole delle pause collettive imposte dalla multinazionale svizzera”.
Per la Fiom, il licenziamento di Massimo Paparella costituisce “l’ennesimo atto unilaterale e di barbarie delle corrette relazioni industriali consumatosi nella Oerlikon Graziano, l’epilogo di un corso di azioni e scelte brutali, improntate a fare azienda sulla pelle dei lavoratori”.
I sindacati si erano mossi anche nel caso di Forchione. Dopo il clamore mediatico, la direzione della Oerlikon Graziano di Rivoli aveva deciso di “graziarlo” revocando il provvedimento e offrendo all’operaio il reintegro o, in alternativa, la buonuscita.