L‘Antimafia ascolta il legale della Juventus, ma presto convocherà anche il presidente Andrea Agnelli. Il club bianconero nega l’accusa, formulata dalla procura della Figc, di aver favorito il bagarinaggio e di aver intrattenuto rapporti con ultras e esponenti della ‘ndrangheta.
Di parere contrario Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia. “Ci preoccupa che venga negato il fenomeno, che voi lo neghiate, il fenomeno c’è, esiste: i biglietti continuate a darglieli?”. Lo ha chiesto la Bindi, all’avvocato della Juventus Luigi Chiappero, riferendosi alle presenze della criminalità organizzate nelle tifoserie.
Questa la risposta dell’avvocato Luigi Chiappero: “Il presidente Agnelli ha cambiato il modo di comportarsi della società rispetto al passato: qualunque biglietto che esce dalla Juve, tranne qualche eccezione, viene acquistato dai gruppi. Noi pensavamo che passando dagli omaggi al tutto pagato si fosse fatto un salto enorme nella gestione della curva; questo ci consentiva di dire alle curve che non usciva niente di gratis”, ha aggiunto”.
Il caso è esploso poco meno di due mesi fa. L’ipotesi è che i contatti – tenuti anche da Andrea Agnelli – erano mirati soprattutto a garantire l’ordine in curva, evitando dunque incidenti in cambio di un certo numero di biglietti da poter rivendere attraverso i bagarini.