Il “Washington Post” ha messo nero su bianco che il Dipartimento di Giustizia americano annuncerà a breve le accuse contro due agenti segreti russi dell’Fsb e due hacker ingaggiati da Mosca per il furto di 500 milioni di account personali ai danni di “Yahoo!”.
Il quotidiano ha inoltre sottolineato che si tratterà delle prime accuse contro esponenti del governo russo per cyber-violazioni, e che includono hackeraggio, frode telematica, furto di secreti commerciali e spionaggio economico.
Secondo quanto riportano i media, questo intervento a gamba tesa riflette la crescente volontà dell’amministrazione americana di considerare responsabili i governi stranieri per le violazioni cibernetiche.
Nel mirino dei 4 hacker c’erano anche giornalisti e dirigenti governativi russi secondo il procuratore generale Jeff Sessions. I pirati puntavano poi a dipendenti di un’importante azienda russa di cybersecurity e di una banca d’investimenti, sempre russa. Tra gli obiettivi anche aziende di altri Paesi: una di trasporti francese e una società svizzera che fa uso della moneta virtuale Bitcoin.