I carabinieri di Vigevano, in provincia di Pavia, hanno sgominato una banda di minorenni che prendeva di mira compagni di classe e vicini di casa ritenuti più deboli. È stata denominata la ‘baby gang delle stazioni ferroviarie’.
Una delle vittime, uno studente 15enne, è stato oggetto di una vera e propria persecuzione, arrivata fino a vere violenze fisiche ed umiliazioni che venivano riprese con i telefonini per ridicolizzarlo con gli altri ed aumentare il suo stato di ‘schiavitù’ nei confronti del branco.
La gravità delle violenze e della persecuzione hanno raggiunto il loro apice nei mesi di dicembre 2016 e gennaio 2017, quando i ‘bulli’, in una circostanza, dopo averlo braccato per strada, lo hanno costretto a ubriacarsi per poi trascinarlo in giro per la città legato con una catena come fosse un cane al guinzaglio.
In un’altra occasione il branco lo ha denudato e tenuto appeso per le gambe da un ponte. Qui veniva costretto a subire atti sessuali. Anche in questa occasione la vittima è stata fotografata e le immagini poi diffuse.
I carabinieri sono quindi venuti a conoscenza del caso e parlando coi genitori delle vittime li hanno convinti a sporgere denunce. Poi in breve tempo hanno individuato il gruppo di ragazzi, che proprio per la gravità dei reati di cui sono indiziati non sono stati denunciati, ma arrestati per concorso in violenza sessuale, riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, pornografia minorile, violenza privata aggravata mediante lo stato di incapacità procurato della vittima.
Il branco è composto da una decina di ragazzi definiti di ‘buona famiglia’, figli di professionisti, commercianti, impiegati, operai.
Cinque in particolari i ‘bruti’, tre hanno 15 anni, uno ne ha 16, e c’è anche un tredicenne, per questo non imputabile: sono stati rinchiusi nell’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria” di Milano a disposizione del Tribunale per i minorenni.