La lotta ai “superbatteri” potrebbe presto trovare un serio e forte alleato. I ricercatori dell’Università di Copenhagen, guidati dall’italiano Luca Guardabassi, avrebbero infatti sviluppato un farmaco capace di rendere i “superbatteri” nuovamente vulnerabili agli antibiotici.
Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports e Antimicrobial Agents and Chemotherapy. Il risultato della ricerca è stato verificato con il Klebsiella pneumoniae, causa di polmoniti letali, e con l’Escherichia coli.
Gli studiosi hanno identificati i geni vitali e necessari al Klebsiella pneumoniae per sopravvivere con la colistina, l’antibiotico usato come ultima risorsa per le infezioni causate da questi batteri.
Disattivando uno di questi geni, il batterio resistente diventa di nuovo vulnerabile all’antibiotico. Inoltre hanno trovato geni simili che, se disattivati, ripristinano la ricettività dell’E.coli anche ad altri tipi di antibiotici. “La nostra scoperta mostra che i superbatteri resistenti non sono invincibili. Hanno un tallone d’Achille e ora sappiamo come batterli”.