Il mondo ha celebrato i quattro anni di Pontificato di papa Francesco, pontefice molto amato e che ha sempre cercato il contatto con la gente. Era il 13 marzo 2013 quando Jorge Bergoglio veniva eletto Papa e assumeva la guida della Chiesa Cattolica. Sono stati quattro anni in cui Papa Francesco ha avuto un profondo impatto sul modo in cui il mondo vede la Chiesa Cattolica; cosa ancor più notevole se si considera che egli non ha cambiato la posizione della Chiesa sul celibato sacerdotale, sui contraccettivi, sull’ordinazione delle donne e sui matrimoni omosessuali.
Prima di tutto Bergoglio ha posto l’accento, più dei suoi predecessori, sulla”Nuova Evangelizzazione”. Ci dice quotidianamente che si evangelizza parlando di amore e misericordia Divina, più che di regole e dogmi. Nei gesti, come nelle parole, mette al centro poveri, malati, senzatetto, rifugiati. In secondo luogo è un Papa che permette dibattiti e discussioni aperte nella Chiesa. Non si scandalizza per le discussioni, persino sulla Dottrina. Ciò è rivoluzionario rispetto ai due Papati precedenti e costituisce un ritorno allo spirito del Concilio Vaticano Secondo. Sotto Francesco, i partecipanti ai vari sinodi vescovili sono stati incoraggiati a dire quello che pensavano senza paura e senza temere eventuali “ritorsioni”. Il risultato è uno scambio più libero di idee ed anche alcune critiche a Bergoglio da parte di cardinali conservatori.
Durante gli ultimi due Papati, molti teologi sono stati investigati e messi a tacere dalla Congregazione Vaticana per la Dottrina della Fede. Questo era capitato soprattutto ai teologi morali statunitensi, ai teologi della liberazione sudamericani e a teologi asiatici interessati al dialogo interreligioso. Con Papa Francesco ciò non accade più. In terzo luogo, nell’ottavo capitolo della sua enciclica Amoris Laetitia, Papa Bergoglio presenta una nuova maniera di pensare sulle questioni morali; sposta la Chiesa da un’etica basata sulle regole a una basata sul discernimento. In quest’approccio alla teologia morale, è possibile vedere santità e grazia anche nelle vite di persone imperfette e che si trovano in situazioni matrimoniali “irregolari”.
In fondo, per Bergoglio siamo tutti peccatori feriti per cui la chiesa fa da”ospedale da campo”. Poi Papa Francesco ha anche posto i problemi ambientali come centrali per la Fede Cattolica. Nella sua enciclica Laudato Sì il Papa ci dice che”vivere la nostra vocazione ad essere i protettori della creazione di Dio è essenziale ad una vita di virtù; non è un aspetto opzionale o secondario della nostra esperienza cristiana”. Quest’enciclica è stata accolta con entusiasmo dagli ambientalisti che in passato vedevano la Chiesa come una nemica per la sua posizione sul controllo delle nascite. Infine, Francesco sta cercando di riformare le strutture di governo della Chiesa. La riforma della Curia Romana sta procedendo lentamente ma va avanti. Ci sono anche riforme finanziarie a cominciare da quella dello Ior e di altre agenzie vaticane e ci sono stati cambiamenti significativi nel modo in cui il Vaticano amministra il proprio budget.
Cosa più importante, Bergoglio sta cercando di cambiare la cultura del clero, spostandola dal clericalismo ad una vocazione di servizio. Vuole che vescovi e preti si vedano come servi del popolo di Dio, non principi. Ha anche rotto con la tradizione di promuovere a cardinali automaticamente i vescovi di diocesi importanti, andando invece a scegliere personalmente i nuovi cardinali tra quei vescovi che riflettono le sue priorità e i suoi valori. Insomma un Papa per tanti aspetti rivoluzionario, che ha dato nuovo slancio e vigore ad una Chiesa Cattolica data da molti per moribonda all’alba del ventunesimo secolo.