La discussione sullo spinoso tema del biotestamento approda alla Camera. Il testo base allo studio prevede la possibilità di predisporre un documento vincolante per il medico che includa la rinuncia a nutrizione e idratazione artificiale.
Previsto un presidio davanti a Montecitorio dei Radicali e dell’Associazione “Luca Coscioni”, recentemente sotto i riflettori per l’assistenza fornita a Dj Fabo, il giovane che ha fatto ricorso al suicidio assistito in Svizzera.
Attualmente in Italia manca una normativa specifica in tema di fine vita. L’unico riferimento normativo sono gli articoli della Costituzione che conferiscono a ciascun cittadino la facoltà di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi.
Nel testo sul biotestamento non si fa cenno ad eutanasia e suicidio assistito. Il testo si compone di cinque articoli che delineano i diritti del paziente, ad esempio: quello di essere informato sulle proprie condizioni di salute e su diagnosi, prognosi, benefici e rischi delle terapie).
Il medico è vincolato a quanto espresso nel testamento biologico dal paziente. Si dibatte sulle “Disposizioni anticipate di trattamento” (Dat), che prevedono la possibilità di decidere sulle proprie cure mediche future, ipotizzando il caso che ci si trovi nell’impossibilità di poter esprimersi.