C’è tanta amarezza nel racconto del gruppo italiano “Soviet Soviet”, espulso dagli Stati Uniti per aver cercato di esibirsi al SXSW, il festival musicale South by Southwest. La band è stata arrestata e ha poi trascorso una notte in carcere per “immigrazione illegale” prima di essere inviata in Italia nei giorni scorsi.
I Soviet Soviet affermano di essere stati in possesso dei documenti necessari per esibirsi in una manifestazione gratuita: “Siamo atterrati a Seattle il pomeriggio dell’8 marzo. Ci siamo presentati ai controlli passaporti muniti dell’Esta, della lettera della nostre etichetta americana (con la quale il proprietario della label dichiarava che avremmo avuto una serie di concerti solo a scopo promozionale e non percependo pagamento) e l’invito scritto del SxSw di Austin”, si legge nel comunicato dei Soviet Soviet su Facebook.
“Il primo ad essere controllato e ad aver superato i controlli, è stato Ale (batterista) che ha spiegato al poliziotto la motivazione del viaggio promozionale. Ale (chitarrista) e Andrea, con la stessa versione dei fatti, sono stati bloccati e portati all’ufficio controlli. Di conseguenza siamo stati tutti richiamati e sottoposti a tre interrogatori divisi in tre piccole stanze dell’ufficio”.
”Abbiamo fatto in modo che gli agenti parlassero direttamente anche con il proprietario dell’etichetta americana senza ottenere alcun successo. Dopo quasi 4 ore di domande ci hanno letto il verdetto. Avevano deciso di rimandarci in Italia e di negarci l’entrata negli Stati Uniti. Ci hanno dichiarato immigrati clandestini anche se la nostra intenzione non era quella di trovare lavoro sul suolo americano”.