Si è verificato nella mattinata dell’11 marzo un duplice attentato a Damasco, in Siria, nei pressi della città vecchia (zona di Bab Mousalla, vicino il cimitero di Bab al-Saghir, sede di numerosi mausolei sciiti che attirano pellegrini da tutto il mondo islamico).
Secondo il report dell’Osservatorio per i diritti umani citato da al Jazira online, il bilancio sarebbe di almeno 44 morti e oltre 100 feriti, mentre il ministro dell’interno Mohammed al-Shaar parla di almeno 40 morti e 120 feriti.
L’osservatorio riporta anche la dinamica dell’accaduto, affermando che una bomba lasciata sul ciglio della strada è esplosa al passaggio di un pullman, mentre un attentatore kamikaze si è fatto saltare in aria poco dopo colpendo un altro mezzo.
Secondo l’emittente libanese Al Mayadeen l’obiettivo dell’attentato sarebbero proprio i pellegrini sciiti (in larga parte provenienti dall’Iraq) diretti verso i mausolei e si tratterebbe di una ritorsione all’attacco delle forze governative contro le postazioni d’artiglieria dei ribelli nel quartiere di Al Qabun. L’attacco non è stato rivendicato ufficialmente, ma è compatibile con il modus operandi e gli obiettivi comunemente presi di mira dagli estremisti sunniti sia di Al Qaeda che dell’Isis.