É allarmata e allarmante l’analisi di Confesercenti e Codacons sull’ipotesi al vaglio del Consiglio dei Ministri di alzare le aliquote Iva per finanziare l’abbattimento dell’Irpef.
Secondo le analisi effettuate da Ref ricerche, tale misura rischia di colpire duramente i consumi italiani (anche per beni di prima necessità) e generare una netta contrazione di spesa e rincari per le famiglie: la situazione ipotizzata è quella di un aumento di 3 punti all’aliquota agevolata al 10%, che passerebbe quindi al 13%, e di 1 punto sull’aliquota super-agevolata, che salirebbe dal 4 all’5%.
Nella simulazione, i consumi persi si attesterebbero 8,2 miliardi di euro (305 euro di spesa in meno a famiglia), con un saldo negativo sul prodotto interno lordo di oltre 5 milioni di euro (equivalente a -0,3%) un inflazione dello 0,7%; la tassazione sui consumi crescerebbe così all’11,7% del Pil (nel 2008 era al 10,3%), issando l’Italia al secondo posto in Europa (seconda solo alla Svezia).
Questo il commento del Codacons: “Nel nostro paese l’Iva ha già subito di recente due incrementi, con effetti disastrosi per le tasche delle famiglie e per i consumi; il rialzo dal 20 al 21% nel settembre 2011 con un aggravio medio di spesa pari a +290 euro annui a famiglia; dal 21 al 22% nel 2013 con maggiore spesa pari a +209 euro a famiglia su base annua, per una stangata media da +499 euro annui a famiglia solo di costi diretti. Il gettito per le casse dello Stato è risultato tuttavia inferiore alle aspettative, perché i consumatori hanno reagito al rincaro dei prezzi riducendo la spesa”.