Nuovo e conclusivo capitolo nello scandalo dieselgate: Volkswagen, la casa automobilistica tedesca, si è dichiarata colpevole di frode e ostruzione alla giustizia.
In poche parole, il colosso tedesco ha ammesso di avere “taroccato”, grazie a un sofisticato software, i dati riguardanti le emissioni di ben 580.000 automobili.
I vertici dell’azienda hanno anche chiesto scusa per l’operato sottolineando come l’ammissione di colpa sia una tangibile dimostrazione della volontà di rimediare, con l’obiettivo di riacquistare la fiducia di azionisti e clienti.
L’ammissione, resa davanti al tribunale di Detroit, rientra nell’accordo raggiunto in gennaio, nell’ambito del quale il colosso tedesco si è impegnato a pagare 4,3 miliardi di dollari in sanzioni civili e penali.
Ci sono anche sei dipendenti della casa automobilistica (quasi tutti manager) coinvolti a titolo personale nella vicenda con l’accusa di cospirazione.