Tensione alle stelle a Seul dopo l’approvazione dell’impeachment del presidente Park Geun-hye da parte della Corte costituzionale sudcoreana. La procedura era stata avviata a dicembre dal Parlamento per il coinvolgimento nello scandalo partito dalla sua stretta confidente Choi Soon-sil.
Park decade così immediatamente dalla carica. E nella capitale si sono verificati alcuni tafferugli tra la polizia e i sostenitori della Park: secondo i media di Seul, sarebbero 20mila gli agenti a protezione della sede delle Corte.
Al momento si contano almeno due vittime. I militari sudcoreani hanno elevato ai massimi livelli la sorveglianza. Choi Soon-sil, la “sciamana” e confidente dell’ormai ex presidente sudcoreana, si è “immischiata in affari di Stato“, si legge nelle motivazioni alla base dell’impeachment accolto dalla Corte costituzionale.
Il dispositivo, letto dalla presidente della corte Lee Jung-mi, punta il dito contro “la fuga di molti documenti riservati” da parte di Park e relativi ad affari di Stato. Il Paese tornerà alle urne entro 60 giorni.