Tiene ancora banco il caso Wikileaks. Sulla vicenda, oggi, è intervenuto il direttore dell’Fbi, James Comey, affermando come “gli hacker stanno attaccando i nostri diritti fondamentali”.
L’Fbi, nelle ultime ore, sta cercando di trovare la ‘talpa’ che ha fornito a Wikileaks migliaia di file della divisione cibernetica della Cia, da cui emerge l’uso di sofisticati sistemi di spionaggio attraverso i cellulari e gli apparecchi tv.
Il numero uno dell’ente federale americano, parlando a un Forum sulla cyber sicurezza, ha poi assicurato che manterrà la sua posizione per i prossimi sei anni e mezzo, eliminando i dubbi su un suo possibile allontanamento.
Comey, negli ultimi giorni è stato al centro dello scontro con il presidente Donald Trump sulle presunte intercettazioni di Barack Obama.
A poco meno di 24 ore dal ‘Ciagate’, è arrivata la presa di posizione di Apple. L’azienda ha comunicato, attraverso una nota, che “molte” delle vulnerabilità del sistema operativo degli iPhone emerse col nuovo scandalo Cia sono già state risolte, eliminate “con l’ultimo aggiornamento” del software.
Apple sottolinea di essere “profondamente impegnata nella difesa della privacy e della sicurezza” dei suoi clienti e rimarca che quella “integrata negli iPhone odierni rappresenta la migliore tecnologia di sicurezza dei dati disponibile per i consumatori”.
Gli Stati Uniti hanno deciso di aprire un’indagine penale a proposito della pubblicazione dei documenti sulla Cia da parte di Wikileaks. Lo riporta la Cnn citando alcune fonti.