Cresce la tensione Usa-Corea del Nord dopo l’ultimo lancio di missili. L’agenzia di Pyongyang Kcna che fatto sapere che, secondo quanto riferiscono siti internazionali, era un test per un attacco contro una base Usa in Giappone.
La tensione è altissima anche sul fronte dei rapporti diplomatici con la Malesia: il governo di Pyongyang avrebbe infatti preso in ostaggio alcuni cittadini malesi come ritorsione alle indagini per l’omicidio di Kim Jong-nam, sotto forma di divieto di uscita dal Paese: “A tutti i cittadini malesi residenti nella repubblica democratica popolare della Corea sarà temporaneamente proibito di lasciare il paese fino a che l’incidente avvenuto in Malesia sarà prontamente risolto”.
Immediata la replica della Casa Bianca. Donald Trump ha affermato che la Corea del Nord rappresenta una “seria minaccia” e il lancio di missili è una “chiara violazione” delle risoluzioni dell’Onu. Lo ha detto il presidente americano durante un incontro con il premier giapponese Shinzo Abe e il presidente reggente della Corea del Sud, Hwang Kyo-Ahn.
I tre leader hanno ribadito la volontà comune di dimostrare a Pyongyang “che ci saranno conseguenze severe per le sue azioni provocatorie”. Già precedentemente, Sean Spider, portavoce della Casa Bianca, aveva precisato che l’amministrazione Trump avrebbe preso delle contromisure. Tra queste, ci sono anche i sistemi antimissili Usa Thaad, progettati per colpire missili balistici a medio e corto raggio.
I lanci “sono coerenti con la lunga storia di comportamenti provocatori della Corea del Nord”, ha osservato Spicer, definendoli “una minaccia molto seria”. “Stiamo con i nostri alleati”, ha aggiunto.