Dal prossimo 16 marzo sarà in vigore, negli Stati Uniti, il nuovo divieto sugli ingressi negli Usa ad alcuni Paesi a maggioranza musulmana.
Rispetto alla versione originaria, il provvedimento non riguarderà chi arriva dall’Iraq. Lo ha spiegato Kellyyanne Conway, una delle più strette collaboratrici del presidente americano Donald Trump.
La stessa ha aggiunto che “i rifugiati siriani saranno trattati come tutti gli altri profughi”. Il ‘Travel ban’ non riguarderà chi è in possesso di una green card.
Nel provvedimento sta scritto che la sospensione per 120 giorni si applica a tutti i rifugiati, senza sottoporre solo quelli siriani a un divieto a tempo indeterminato. È stato poi fissato a 50mila il numero massimo di rifugiati da accogliere annualmente.
I Paesi sottoposti al divieto sono Iran, Siria, Sudan, Yemen, Somalia e Libia, gli stessi (oltre all’Iraq) del primo provvedimento. Dopo le bocciature in tribunale, Trump ha preferito evitare di rivolgersi alla Corte Suprema, scegliendo di riscrivere l’ordine esecutivo.
Immediate le critiche dei democratici. Si tratta di un decreto “anti-americano”, ha detto il leader dem in Senato, Chuck Schumer.