Ammonta a circa 4,8 milioni di euro il valore del patrimonio confiscato dal personale della Direzione Investigativa Antimafia di Messina, supportato dal Centro Operativo di Catania, a Concetto Bucceri, noto soggetto legato al clan Santapaolo-Picanello.
Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, in sinergia con la Procura della Repubblica diretta dal procuratore f.f. dr. Il provvedimento interessa “l’intero patrimonio del soggetto comprendendo anche aziende intestate a soggetti fidati interposti“.
Bucceri, detto “Cricchiolo”, era noto agli atti processuali per le attività di mediazione con la “famiglia dei barcellonesi” (riconducibile a “cosa nostra siciliana” e operante sul versante tirrenico della provincia di Messina). L’indagato è riuscito, nel tempo, a schermare, attraverso la compiacenza di fidati prestanome, tra cui anche il figlio, imprese con fatturato considerevole ed operanti nel settore delle commesse pubbliche.
Bucceri presenta precedenti per reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, usura, rapina, truffa, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e ricettazione ed è stato coinvolto in diverse operazioni di polizia tra le quali “Free Bank”, “Vivaio” e “Gotha”.
Del suo carisma e del suo “spessore criminale” hanno parlato anche i collaboratori di giustizia Carmelo Bisognano e Alfio Giuseppe Castro, evidenziandone il ruolo e consentendo di tracciare, tra l’altro, i forti legami esistenti tra “cosa nostra” catanese e le organizzazioni criminali della provincia di Messina, in particolar modo, quelle della zona del barcellonese.
Sigilli a due imprese attive nel settore delle costruzioni ed opere di ingegneria civile, due fabbricati e otto terreni, utilizzati, in parte come sedi operative, tredici mezzi strumentali alle attività, una polizza vita e vari rapporti finanziari.
Messina, 6 marzo 2017