La Procura di Roma ha avviato un’indagine contro ignoti, dopo le ripetute violazioni del segreto istruttorio riguardanti l’inchiesta Consip.
Gli inquirenti vogliono capire se ci sono i pubblici ufficiali che hanno avuto a che fare con l’inchiesta e che potrebbero risultare responsabili della fuga di notizie. Ciò ha generato sconcerto negli inquirenti titolari degli accertamenti.
Nella giornata di sabato la Procura ha revocato ai carabinieri del Noe la delega per ulteriori indagini.
Secondo fonti giudiziarie della procura capitolina, non esiste alcun contrasto tra la Procura di Roma e quella di Napoli in relazione all’indagine sugli appalti nella centrale acquisti della Pubblica amministrazione.
E oggi è tornato a parlare pubblicamente il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che sarà ascoltato dagli inquirenti la prossima settimana. “Hanno rinviato sistematicamente il mio interrogatorio” ha detto.
“Evidentemente non è così urgente, io non ho nulla da testimoniare contro nessuno“, ha aggiunto.
Sempre oggi, il premier Paolo Gentiloni, intervistato a ‘Domenica In’ su Rai Uno ha dichiarato di stargli “a cuore che si faccia chiarezza da parte della magistratura. Il meccanismo Consip è servito al Paese in termini di riduzione di spese, serve a concentrare gli appalti per evitare che ogni singola amministrazione si faccia i suoi. Se in questa roba si inserisce la corruzione, come sembra dall’inchiesta, è molto grave e mi auguro che la magistratura lo chiarisca nel modo migliore possibile e più rapido possibile”.
Poi puntualizza che “la fiducia nel ministro Lotti resta immutata e mi auguro lo sia anche quella del Parlamento”.