Grandissima paura per Fernando Torres, vittima di uno spaventoso contrasto nel corso di Deportivo La Coruna – Atletico Madrid (finita 1-1). Il giocatore è stato portato in ospedale per controlli (trauma cranico per lui, passerà la notte in osservazione), ma ora è cosciente e parla con i medici, con la situazione che si è rasserenata intorno alle ore 22.45.
L’attaccante spagnolo (100 presenze in maglia Atletico dal suo ritorno), a circa 5 minuti dal termine, è stato colpito violentemente alla testa in un contrasto aereo, cadendo a terra di faccia privo di sensi: immediatamente i calciatori delle due squadre sono intervenuti per non far soffocare il giocatore, tenendo la lingua il tempo necessario per l’intervento dei sanitari, che sono stati costretti a rianimarlo.
Clima surreale sulle tribune e in campo, con i giocatori e i membri degli staff delle due squadre in enorme apprensione attorno al calciatore, riverso per terra al limite dell’area del Deportivo. Poi l’intervento dei medici, le manovre di rianimazione, l’applicazione del collare e il trasporto in ospedale per il giocatore, con il pubblico che senza distinzioni di tifoseria applaude la sua uscita dal campo.
La partita è ripresa (con 7 minuti di recupero), ma in campo i volti sono carichi di paura e tensione: la mente era tutta rivolta alle condizioni di Fernando Torres, con le panchine che ormai non pensavano più alla gara, ma cercavano notizie e cercavano di tranquillizzare i propri compagni (fortemente scossi per l’accaduto). Queste le comunicazioni dell’Atletico Madrid in merito alle sue condizioni:
Gracias por los mensajes de apoyo a @Torres. Está estabilizado y consciente. Pasará la noche en observación y mañana se le harán más pruebas
— Atlético de Madrid (@Atleti) 2 marzo 2017
Buenas noticias (1/2)
A @Torres se le ha realizado TAC craneal y cervical. No hay alteraciones ni lesiones traumáticas— Atlético de Madrid (@Atleti) 2 marzo 2017
Buenas noticias (2/2)@Torres, consciente y orientado, pasará la noche en observación en el hospital por protocolo médico.
— Atlético de Madrid (@Atleti) 2 marzo 2017