Il comandante Paraga, soprannome di Hanefija Prjic, è stato condannato all’ergastolo dal tribunale di Brescia con l’accusa di aver ordinato la strage di Gornji Vakuf, del 29 maggio 1993, quando vennero uccisi tre volontari italiani, Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti che facevano parte di un convoglio umanitario insieme a Agostino Zanotti e Cristian Penocchio che riuscirono a scappare nei boschi e quindi evitare la morte.
Secondo quanto emerso, i tre italiani vennero uccisi dopo essere stati condotti sulle montagne. Stavano portavano un camion di aiuti umanitari alle cittadine di Zavidovici e Vitez, ma le truppe di Paraga gli sbarrarono la strada. Il tutto accadde sulla via dei Diamanti, in Bosnia, nel bel mezzo della guerra dei Balcani.
Prijic ha già scontato 12 anni i Bosnia, ma dopo essere tornato libero nel 2014, è stato arrestato dalla polizia tedesca a ottobre 2015 in esecuzione di un mandato di cattura europeo spiccato dal Gip di Brescia. Dopo l’estradizione in Italia, è iniziato il processo nel quale si è sempre difeso dichiarando: “Non sono stato io a ordinare il triplice delitto“.
A incastrarlo fu un filmato che immortalava Paraga con berretto verde e distintivo della mezzaluna, circondato da una trentina di miliziani armati di kalashnikov e accompagnato da una donna. L’avvocato Almin Dautbegovic dichiara: “Paraga è innocente, abbiamo dato i nomi di chi ha sparato. Faremo appello contro questa sentenza”.