I carabinieri e la Guardia di Finanza hanno arrestato l’imprenditore campano Alfredo Romeo, in merito ad un episodio di corruzione nell’ambito dell’inchiesta Consip. Nei confronti di Romeo il gip del tribunale di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’imprenditore è già stato trasferito a Regina Coeli.
L’inchiesta è scaturita da un’indagine avviata nei mesi scorsi dalla Procura di Napoli per presunte irregolarità nelle assegnazioni di alcuni appalti. Gli inquirenti sostengono che ci sia un presunto collegamento ai clan di alcuni dipendenti della ditta di pulizia, che fa capo al gruppo Romeo, che ottenne l’appalto per svolgere tale servizio all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Dagli accertamenti è emerso un presunto sistema di tangenti in riferimento sia all’appalto nell’ospedale Cardarelli sia per altri lavori pubblici a Napoli. “La forza corruttiva di Romeo è ampliata dalla sua conclamata ‘rete’ di conoscenze istituzionali ‘ad altissimo livello’, conoscenze che, all’evidenza, utilizza in modo spregiudicato per orientare a suo vantaggio l’agire della pubblica amministrazione”, si legge nella richiesta di custodia cautelare della procura di Roma.
Il provvedimento è stato eseguito dal comando carabinieri tutela ambiente, dai militari dell’Arma di Napoli e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Napoli.
Così come riferisce l’Agenzia Ansa, nei confronti di Alfredo Romeo è stato anche disposto il sequestro patrimoniale di 100 mila euro. Secondo gli investigatori di Carabinieri e Guardia di Finanza e gli inquirenti della procura di Roma, si tratta del provento della corruzione di un dirigente della Consip.
Nell’inchiesta sugli appalti Consip, sono coinvolti anche Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio durante il governo Renzi e attuale ministro dello Sport, e il padre dell’ex premier, Tiziano Renzi. Nell’ambito della stessa inchiesta sono state effettuate perquisizioni nei confronti dell’ex parlamentare Italo Bocchino.
Lotti è indagato per rivelazione di segreto di ufficio e favoreggiamento mentre Tiziano Renzi per traffico di influenze illecite.