Altri 100 milioni di caparra. È questo lo scenario che sembra stagliarsi all’orizzonte in casa AC Milan per il closing con i cinesi di Sino Europe Sports, che doveva avvenire entro il 3 marzo, ma che ora è fortemente in bilico. La proroga sarebbe di altri 30 giorni, che costerebbe a Sino Europe Sports altri 100 milioni di caparra (facendo scendere il saldo a 220 milioni).
Secondo Sky Sport (nonostante le rassicurazioni del club), ci sarebbe nuovi problemi di natura economica che hanno rischiato di far saltare la trattativa, spingendo però Berlusconi a concedere l’ennesima proroga oppure rivedere gli accordi tra le parti (che in base agli accordi prevedevano un saldo di 320 milioni di euro entro il 3 marzo da aggiungere ai 200 milioni già versati a titolo di caparra).
La tensione che gravita attorno a Casa Milan è confermata dall’annuncio del club del rinvio dell’assemblea dei soci direttamente al 3 marzo, saltando la prima convocazione di domani: “AC Milan informa che, in considerazione di quanto comunicato alla società dall’azionista di maggioranza Fininvest S.p.A., l’assemblea dei soci avrà luogo in seconda convocazione il 3 marzo 2017 alle ore 09.30 presso Casa Milan (via Aldo Rossi 8, Milano)”.
A ciò si aggiungono inoltre rilasciate ad Agi China dalla China Merchant Bank, inizialmente inserita nella vita dei probabili investitori (guidati Haixia Capital e Yonghong Li) ma che afferma di non essere minimamente a conoscenza dell’operazione: “Siamo quotati in Borsa, quindi trasparenti: una notizia del genere, se fosse stata vera, sarebbe stata già resa pubblica”.
Le voci che si rincorrono sono le più disparate: si parla di una cordata con Yonghong Li come unico socio forte, di richieste di pagamento rateale e di possibili quotazioni in borsa del club in Cina ad operazione conclusa… e persino la possibilità che Silvio Berlusconi (alla fine) rimanga alla guida del club.