I contrasti tra Trump e la stampa si arricchiscono con cadenza quotidiana di nuove frizioni. Il Presidente non ama e non accetta le voci critiche con la sua politica, che giudica infarcite di falsità. Considera inoltre la stampa responsabile di avere svelato presunti rapporti confidenziali tra il suo staff e la Russia durante la campagna elettorale, mentre il Cremlino veniva accusato di orchestrare una campagna denigratoria nei confronti della Clinton.
Alla Conferenza dell’Azione Politica Conservatrice in Maryland il 24 febbraio, Trump ha attaccato nuovamente la stampa, definita “il nemico della gente”, perché diffonde notizie false. “Se le inventano, perché non hanno fonti” ha detto il Presidente. Dopo poche ore, alcuni veterani di testate di grande notorietà – New York Times, Los Angeles Times, CNN, BBC e Guardian tra le altre – non hanno potuto partecipare ad un incontro con la stampa convocato da Spicer, portavoce della Casa Bianca: non erano infatti inclusi nella lista degli invitati.
In difesa di questo fatto, definito “senza precedenti nell’America moderna”, Sarah Sanders, dell’uffico di Spicer, ha detto che la Casa Bianca “aveva convocato il pool e quindi chiunque avrebbe avuto accesso alle notizie”. Il pool è un gruppo ristretto di giornalisti, rappresentanti della TV, Radio e carta stampata, che sono convocati a porte chiuse dalla presidenza; questi hanno poi il compito di distribuire le notizie a tutto il settore delle news. Ma la convocazione nell’ufficio di Spicer era stata estesa oltre il pool, includendo un gruppo consistente di giornalisti, perlopiù di testate conservatrici quali Breitbart News, The Washington Times and One America News Network.
Gli esclusi hanno protestato con toni indignati. Ecco alcune delle reazioni: ”Una vendetta contro chi parla di fatti che non sono graditi”; “una scioccante decisione di un’amministrazione che si avvia su un sentiero anti-democratico”; “una mossa anti-americana”; “Una decisione sbagliata della Casa Bianca”; “uno sviluppo inaccettabile nei rapporti con la Stampa”. Anche l’Associazione dei Corrispondenti dalla Casa Bianca ha protestato per le modalità di convocazione dell’incontro con la stampa e ha chiesto di discuterne ancora con lo staff presidenziale.
In risposta alle proteste della stampa, Trump ha deciso di disertare la tradizionale cena organizzata dall’Associazione. Anche questo è un fatto clamoroso, che rompe con una tradizione più che trentennale. In un Tweet polemico, ha augurato a tutti una buona serata. Fareed Zakaria, influente studioso ed giornalista americano, ha osservato che le democrazie illiberali – citando in particolare Russia e Turchia – attaccano la Stampa e la Magistratura. Sono infatti queste istituzioni che, esercitando in modo indipendente il loro ruolo di critica democratica e di controllo della legalità, impediscono l’esercizio di un potere assoluto. E Trump sembra avere preso proprio questa strada, attaccando la stampa a più riprese ed esprimendo giudizi sprezzanti nei confronti dei giudici che avevano bloccato l’ordine presidenziale sulla sospensione degli ingressi da sette paesi a maggioranza musulmana.