Continua lo scontro tra Donald Trump e i media americani: dopo le accuse di falsità partite dalla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato che intende disertare la tradizionale cena dei corrispondenti, dedicata agli esponenti della stampa.
Questo il breve messaggio (sarcastico) del tycoon su Twitter: “Non parteciperò alla cena dell’associazione dei corrispondenti della Casa Bianca quest’anno. Vi auguro una buona serata”. L’ultima volta che il Presidente non aveva partecipato all’evento (organizzato sin dal 1920) fu nel 1981, quando Ronald Reagan fu vittima di un attentato.
La posizione del presidente è stata poi ribadita da una portavoce della Casa Bianca, intervistata dalla cronista di Abc Sarah Huckabee Sanders: “Non c’è ragione di andare, sedersi e fingere che sarà solo un altro sabato sera. Sarebbe ingenuo pensare che possiamo fare finta che non ci sia questa tensione”.
La decisione segue quella di escludere da un briefing della Casa Bianca testate di spicco come Nyt, Cnn e LA Times (considerate scomode dall’amministrazione Trump dopo varie inchieste e rivelazioni nelle ultime settimane, con polemica verso l’uso delle fonti anonime).
Sempre fonti anonime però lanciano una nuova bomba: l’amministrazione Trump starebbe infatti valutando se gli Stati Uniti debbano abbandonare il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. La motivazione di un abbandono sarebbe l’accusa di parzialità nei confronti di Israele e le critiche per l’ammissione di governi nonostante siano colpevoli di abusi.
Non si placano, intanto, le polemiche per le presunte pressioni della Casa Bianca sui media, cercando di ridimensionare con una serie di telefonate orchestrate tra servizi segreti e parlamentari i contatti tra lo staff Trump e la Russia in fase di campagna elettorale. L’Fbi ha ammesso il tentativo dell’amministrazione, il cui portavoce Spicer ha ha affermato: “Non so che altro avremmo potuto fare”. Nel frattempo ci si interroga sull’effettiva indipendenza dei servizi segreti.