Sarà una corsa a tre, almeno fino ad adesso, quella per la segreteria del Pd. Dopo l’annuncio di Emiliano che, pur rimanendo all’interno del partito, sfiderà Matteo Renzi, oggi c’è un’altra candidatura.
È il ministro Andrea Orlando che ha ufficializzato la sua candidatura alle primarie. “Ho deciso di candidarmi perché credo e non mi rassegno al fatto che la politica debba diventare solo prepotenza”, ha detto il ministro della Giustizia a margine di una iniziativa a Ostia.
“Credo ci voglia responsabilità – ha proseguito – e credo che il Pd debba cambiare profondamente per poter essere utile davvero all’Italia e ai problemi degli italiani, che in questo momento stanno vivendo momenti difficili”. Primarie il 9 aprile? “Se il congresso dovrà essere anche una grande occasione di discussione, al punto di sostituire il passaggio programmatico, forse dare l’occasione non solo di votare ma di ascoltare il nostro popolo sarebbe molto saggio”.
“Mi candido per vincere”, ha aggiunto -. Dobbiamo lavorare per evitare che la politica diventi soltanto risse, conflitti e scontri tra personalità, ma torni a essere una grande e bella occasione di vivere insieme e lavorare per la trasformazione dell’Italia”.
Orlando poi spiega: “Dentro il Pd ci deve essere anche il rosso, ma noi dobbiamo rifare il Pd che abbiamo sognato dieci anni fa. Dobbiamo avere 50 sfumature di Pd non di rosso. Dobbiamo lavorare per evitare che la politica diventi soltanto risse, conflitti e scontri tra personalità, ma torni a essere una grande e bella occasione di vivere insieme e lavorare per la trasformazione dell’Italia”.
E sulla candidatura di Orlando, Emiliano dichiara: “È bravo e competente, ha un solo difetto: ha un solo difetto: ha fatto parte del governo Renzi fino ad oggi e quindi, come sfidante di Renzi, devo capire a quale obiettivo sta mirando. Immagino sia necessario da parte di tutti coloro che hanno rivolto appelli per evitare la scissione, che mi hanno convinto a restare nel Pd, a partire da Prodi, che chiedano alla commissione e al partito che i tempi delle primarie le rendano contendibili”.