Un grosso sequestro di beni è stato eseguito dal Centro Operativo Dia di Torino nei confronti del pregiudicato calabrese Francesco Ietto, ritenuto affiliato al “locale” di ‘ndrangheta di Natile di Careri (Rc) e condannato, con sentenza passata in giudicato, ad anni 7 e mesi 4 di reclusione per associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Crimine-Infinito”.
Ietto, alias “Testa Grossa”, era operativo in Calabria, in provincia di Torino e nel basso Milanese. Pur trovandosi agli arresti domiciliari, continuava a riciclare i proventi di origine illecita, utilizzando numerose società a lui riconducibili, motivo per il quale è stato arrestato, nel 2015, dalla medesima Articolazione D.I.A., nell’ambito dell’operazione “Panamera”.
La misura odierna accoglie una proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Nunzio Antonio Ferla, all’esito di un’indagine patrimoniale che ha portato alla luce il reinvestimento di denaro di provenienza illecita in un contesto societario.
Tra i beni confiscati, tutti di proprietà o riconducibili a Ietto, figurano 4 società, oltre 30 mezzi (tra camion e autovetture) e 5 rapporti finanziari.