I carabinieri e la polizia di Enna hanno arrestato 4 persone con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere aggravati dalla modalità mafiosa e di associazione di tipo mafioso. Gli investigatori hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Caltanissetta su richiesta della Dda nissena, nel comune di Villarosa.
Le indagini avviate nel 2015 dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta hanno anche consentito di fare luce sulla scomparsa del proprietario della rivendita di tabacchi Giuseppe Bruno, avvenuta a Villarosa il 27 maggio del 2004.
Secondo quanto emerso dalle indagini di carabinieri e polizia, l’uomo sarebbe stato ucciso con il metodo della lupara bianca. Dopo l’assassinio il suo corpo è stato sezionato con una motosega e dato in pasto in parte ai maiali in parte bruciato all’interno di alcuni fusti metallici.
In cella sono finiti i fratelli Damiano, Amedeo e Maurizio Nicosia, rispettivamente di 60, 51 e 54 anni ed il cugino Michele Nicosia, 53 anni: sono accusati di associazione mafiosa, con aggravanti specifiche, finalizzata a commettere omicidi, usura, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi nonchè ad acquisire la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche.
Maurizio Nicosia ed il cugino Michele sono accusati dell’omicidio del tabaccaio e della distruzione del suo cadavere. Dell’uomo erano state perse le tracce il 27 maggio del 2004; la sua auto era stata trovata parcheggiata vicino allo svincolo di Mulinello sull’autostrada A 19.
Il clan dei Nicosia è stato già in passato al centro di vicende che riguardano il traffico di stupefacenti e ha agevolato la latitanza del boss di Gela Daniele Emmanuello, ucciso dalla polizia il 3 dicembre del 2007 mentre tentava di fuggire da una casa di campagna, tra Villarosa e Villapriolo, dove si era nascosto.