Il ministero potrebbe esprimere parere negativo alla realizzazione del nuovo stadio di proprietà della Roma. Un parere “fortemente critico” sul progetto era già stato espresso dalla soprintendenza capitolina Archeologia, Belle Arti e Paesaggio venerdì scorso. Un altro parere firmato mercoledì evidenziava l’interesse culturale dell’ex ippodromo di Tor di Valle (“esempio straordinario di architettura e ingegneria contemporanea”).
“Il rappresentante unico del Consiglio dei ministri accoglie i pareri degli altri soggetti statali che si esprimono sul progetto. In caso di un verdetto trasformato in un parere favorevole con prescrizioni, noi possiamo fare opposizione come ministero”, ha detto la stessa soprintendente, Margherita Eichberg, in un’intervista al Messaggero.
Il parere negativo della soprintendenza statale è vincolante? “Noi, come ministero, possiamo fare opposizione. Vorrei ricordare – precisa la soprintendente – che il Comune di Roma aveva già tutelato le tribune dell’Ippodromo nella cosiddetta Carta della qualità, l’appendice alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore del 2008“.
“La norma comunale, in sostanza, inserisce le Tribune di Tor di Valle, progettata da Julio Lafuente, tra le architetture da tutelare e prevede almeno una ristrutturazione ma non la demolizione”, aggiunge Margherita Eichberg. Ora, “tecnicamente la società Eurnova ha ottanta giorni per esprimere osservazioni e presentare opposizioni, ma già da ora scattano le misure di salvaguardia per l’ippodromo, e entro 120 giorni dalla data di firma dell’avvio del procedimento, il vincolo dovrà essere prodotto”.
Il vincolo “lo abbiamo avviato, e lo potremmo concludere sempre noi se la soprintendenza vivrà arrivando almeno a superare gli 80 giorni previsti perché la società Eurnova possa produrre le sue osservazioni. Altrimenti l’iter sarà concluso dalla soprintendenza di Prosperetti. Sarà comunque concluso perché la procedura è stata ampiamente condivisa con i comitati tecnici di settore”.