Nuovo caso di meningite nel Milanese. Un quattordicenne residente a Segrate (Milano) è ricoverato da ieri nel reparto di Rianimazione all’ospedale San Raffaele per sepsi meningococcica. Lo ha reso noto l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera specificando che “al momento sono ancora in corso gli esami per individuare il ceppo, ma fortunatamente le sue condizioni sembrano migliorare”.
Già sottoposti a profilassi antibiotica 25 compagni di classe del ragazzo che frequenta l’Istituto Pavoniano Artigianelli di via Crespi, a Milano, e 14 insegnanti. È stata attivata la profilassi anche per familiari e amici, in tutto 12 persone. “Alla luce di questo nuovo caso – ha annunciato l’assessore -, che segue quello delle scorse settimane che ha coinvolto due donne e una bambina, nonostante il tasso di incidenza dei casi di meningite nella nostra regione sia ancora coerente con quello degli scorsi anni, ho deciso di convocare una riunione affinché si avvii un approfondimento sul quadro epidemiologico ed eventuali azioni da adottare, con i massimi esperti di Igiene pubblica e Infettivologia. Vogliamo che i cittadini lombardi abbiano la certezza che la loro salute e incolumità è obiettivo prioritario per Regione”.
Intanto rimarrà ancora per qualche ora in isolamento nel reparto di rianimazione la giovane educatrice genovese che ha contratto la meningite da meningococco. La donna era stata ricoverata trovava tra venerdì e sabato al San Martino: “Pur in presenza di un quadro clinico stabile – si legge nella nota diffusa dall’ufficio comunicazione del San Martino -, la direzione sanitaria, a seguito di una riunione di questa mattina con gli anestesisti e gli infettivologi dell’Istituto, ritiene opportuno prolungare di qualche altra ora l’isolamento della paziente nel reparto di rianimazione, prima del trasferimento nella Clinica di Malattie infettive diretta dal prof. Claudio Viscoli”.
La donna “sta rispondendo in maniera adeguata alla terapia antibiotica – si legge nella nota -. È previsto per domani un nuovo incontro degli specialisti per valutare le condizioni di salute della giovane educatrice”.